mercoledì 5 ottobre 2016

SICULI: IL CULTO DI ADRANO E IL CIRNECO





                             ADRANO E IL CIRNECO DELL' ETNA, CANE DEGLI DEI

Il cane uno dei primi animali ad essere addomesticato ,lo troviamo accanto all'uomo in Sicilia dall'età del mesolitico quando i nostri pre-genitori incominciarono a vivere di caccia, i nostri cacciatori li troviamo dipinti, da qualche artista, nelle grotte del Genovese di Levanzo un preistorico santuario dove è visibile un legame  tra l'uomo e il cane..
Il cirneco è un cane eccezionale per la caccia alla lepre  oltre ad antilopi, daini ,ecc..un cane con le caratteristiche del cirneco dell'Etna non può che essere  espressione del territorio.
Sostengo che il cirneco dell'Etna è una razza endemica della Sicilia, la tesi è condivisa  anche da una scuola di pensiero che ritiene l’origine di questa razza sia autoctona della Sicilia  portando a prova documentazioni e reperti che testimoniano la presenza del Cirneco dell’Etna  , in una statuetta a forma di testa di cane rinvenuta a Stentinello, villaggio di età neolitica .
L'origine del nome è oggetto di discussione, secondo alcuni autori deriverebbe dal verbo latino cernere ( setacciare); la teoria più attendibile circa l'origine del nome è che deriverebbe dal nome della città di Cirene della regione Cirenaica libica, da cui sarebbe derivato il nome "Cirneco".
L'ipotesi dell'origine Nordafricana del Cirneco è supportata senza dubbio dalla somiglianza con gli antichi cani egizi con il dio Anubi, anche se non ci sono informazioni certe e attendibili sul modo in cui il Cirneco giunse o partì dalla  Sicilia.
Pur non essendoci certezze furono  i  Shekelesh (siculi) e i POPOLI DEL MARE, navigando per i mari, che diffusero la razza in tutto il bacino del Mediterraneo intorno al XIII sec.a.C .
Ninfodoro racconta," In  Sicilia, c'è una città di nome Adrano, e in essa si trova un tempio, dedicato alla divinità indigena Adrano, che si dice essere assolutamente splendido e fastoso. Ci sono cani sacri che rispettano e servono il dio, essi sono superiori ai cani molossi sia per la bellezza che per l'altezza, di numero non inferiore a mille. Essi durante il giorno accolgono festosamente e scodinzolando sia i pellegrini che gli indigeni che accedono al tempio e al bosco sacro; di notte invece essi accompagnano con grande benevolenza come guide e di scorte, quelli già ubriachi e coloro che non si reggono in piedi lungo il cammino, riconducendoli ciascuno alla propria casa. Invece puniscono, come è giusto, gli ubriachi empi: li assalgono, strappano loro le vesti, in tal modo li fanno rinsavire; mentre sbranano crudelmente coloro che provano a rubare gli abiti altrui".
Le testimonianze certe della presenza del Cirneco in Sicilia derivano soprattutto dalle immagini riportate sulle monete greche risalenti al VI – III secolo a. C.
Le monete ritrovate sono contemporanee alla descrizione scritta dei cani sacri ,sono state rinvenute soprattutto nell'area compresa fra Catania e il sito dove sorgevano presumibilmente Aitna e Adrano, città dei templi custoditi dai medesimi cani.
Anche in una moneta di Artemide o Selene, divinità lunare e della caccia, troviamo il cirneco come cane .
Esistono  legami antichi con i popoli del mediterraneo,An o Anu era il padre degli dèi Sumeri, non diversamente   in Sicilia, Anu era il padre degli dèi Sicani. Il dio Anu, in Sicilia, Adr-Anu o come Ur-Anu,
Adranu,dio della caccia in tempi di pace, di  guerra in tempi di crisi,era come uomo il padre della stirpe, morendo e avendo superato con successo le prove che gli avrebbero permesso di oltrepassare la soglia dell’al di là, acquisiva il potere di guidare i propri discendenti lungo la “Via” dell’oltre tomba, verso il “regno della luce”. Custodi di tale via erano proprio i cani di cui l’avo sicano Anu si circondava, ai quali spettava condurre le anime degli uomini defunti per la giusta via verso il cielo (Urano) sulle tracce del sole (Helio) che con il suo sorgere e tramonto fecondava la dea madre(Gea).
Nella mitologia greca il cane Cerbero era custode del regno dell’Ade,in  Egitto il dio Anu-bi,anche se scicallo, accompagnava  personalmente il defunto al cospetto di Osiride, dove avveniva la pesatura del cuore del defunto.
 Anche nell’astronomia dei popoli antichi si rilevano tracce della presenza del cane quale elemento collegato al transito delle anime. Si pensi alla costellazione di Orione, il dio cacciatore egiziano, con i suoi due cani al seguito: la costellazione del Canis Major e del Canis Minor.

 Se volessimo interpretare la storia di questo cane fino in fondo ci accorgeremmo che è la più                                                    antica del mediterraneo      





Particolare dei graffiti della grotta del Genovese di Levanzo (Trapani)




Statuetta a forma di testa di cane rinvenuta a Stentinello risalente a 6000-5000 a.C.




                                                     Moneta di Segesta, il cane è rappresentato
nel suo viaggio verso il regno del sole



foto del cirneco dell'Etna


                              
                     Anubi. Scultura dipinta. Primo periodo intermedio. Museo Cairo. Anubi nella tipica                                              posa che precede il rito di imbalsamazione.



                                                         Eracle e Cerbero. Mosaico romano





moneta raffiguarante Artemide con il cirneco


                                               

                                                                     ©copyright Giuseppe Tizzone 

                                     
                                      PIRAMIDE DELL'ETNA NELLA VALLE DELL’ AKESINES

La piramide di Castiglione ha la caratteristica di avere un’ipotetica entrata , una base triangolare di circa mt.20 per lato e un’altezza di circa mt. 10 ,quindi con tre facciate (i tre promontori della Sicilia?)e sette gradoni(i sette pianeti conosciuti all'epoca?).  Oltre le numerose piramidi presenti sull’Etna Filoteo ne menziona nella sua DESCRIZIONE DELLA SICILIA anche nel territorio del Siracusano: 
“ Noto …Fu questa citta fondata da Siculi discacciati da Ortigia dal tiranno Archia,li quali,passando ne’ luoghi  Mediterranei ,edificarono Noto e Trinacria, della quale non si trovano vestigia; tuttochè alcuni dicano essere stata questa città anticamente posta in altro luogo più alto, ed   Indi da Ducezio,principe dei Siculi e cittadino di Noto essere stata trasportata in luogo più basso e comodo come nel libro II dice Diodoro. Perlochè appare, che fosse stata circa 6 miglia su, in luogo più alto ,dove oggi si vedono le ruine ed una piramide…. 
…..e si vede   un’altissima piramide rotonda ,chiamata torre pizzuta, dalla quale fu una porta di Siracusa in Tycha chiamata della piramide….   
….Si trova il colle Eurialo, dagli  autori così chiamato ,dov’era la fortezza  nella quale si accostò lo esercito de’ Romani per trattare il bisogno e prendere la città, come nelle istorie più a lungo si narra; dove anc’oggi si vede la piramide quasi ruinata e rotta.”
Da considerare che l’Omodei  fa queste descrizioni nel 1557, ricordo anche che il Carrera (o. c. l- I. cap.6) parla di un sepolcro piramidale ad un miglio dalle fonde di Cibali (Catania) verso Tramontana e di un tempio antichissimo lì presso.

I culti di Iside in Sicilia sono attestati da Siracusa a Messina.
A Siracusa in alcune monete possiamo vedere raffigurato Zeus  e Iside con sistro e scettro. Notevoli  sono statii rapporti con l’Egitto:a Siracusa negli antichi santuari di Apollo e di Atena sono stati trovati degli ex-voto egiziani,tra cui un vaso di porfido per profumi  del periodo di Ramesse II ; sono documentati buoni rapporti con l’Egitto tanto che Agatocle sposa la principessa egiziana Teossena, figliastra di Tolomeo e figlia di Berenice; anche con Ierone II si denotano forti legami con l’Egitto, il tiranno dona infatti al faraone una nave costruita  in stile alessandrino  nei cantieri di Siracusa. Archimede si formò nella scuola di Alessandria. I Siciliani frequentavano l’Egitto o per la pesca o per altre attività. Plutarco (Caes., LIX, 1)  fa il nome del siceliota Apollodoro ,amico di Cleopatra,che portò nascostamente la regina ai piedi di Cesare avvolta in una specie di tappeto .
Negli Iblei “a Villasmundo sono stati rinvenuti in tutto ventitre scarabei, tutti di produzione egiziana del Terzo Periodo Intermedio(1070-656 A.C.), che trovano i confronti più stretti negli scarabei provenienti da tombe tardo geometriche di Pitecussa(Ischia) dove sono stati ritrovati nella maggior parte dei casi in corrispondenza del petto.”(Archeologia degli Iblei, Massimo Frasca).
Apuleio afferma esplicitamente che i Siculi chiamavano Iside Proserpina,a Catania nel Museo di Archeologia dell'Università di Catania è custodito un sistro risalente all’epoca ellenistica.
Uno scarabeo è visibile sotto la moneta  di ΑΙΤΝΑΙΟΝ risalente al quinto secolo a.C..
A Taormina il culto di Iside è attestato nel tempio di Giove Serapide e Iside dal ritrovamento della statua della Sacerdotessa che indossa vestimenti simili a quelli della dea.
Anche a Messina il culto di Iside è testimoniato da vari ritrovamenti archeologici di ceramiche egittizzante di fabbrica locale.
La piramide o ziggurat non è ancora stata analizzata da archeologi con attenzione.I pareri sono diversi riguardo la datazione delle piramidi presenti sull’Etna ,alcuni le datano fin dal periodo dei Sicani, altri le collocano tra il XVIII e il XX secolo. Non mi meraviglio che ne sia rimasta qualcuna,  in ogni caso meriterebbero di essere tutelate e non distrutte come spesso accade per le bonifiche del terreno.





Lato Nord

                                           

Lato Est



Ipotetica entrata








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