mercoledì 16 gennaio 2019

Mitogio e Castrorao

Mitogio panorama

Mitogio è un piccolo borgo posto sulla riva destra della valle dell’Akesines e fa parte del comune di Castiglione di Sicilia, insieme alla frazione Castrorao, sono situati nella parte più ad Est del territorio, confinano dalla parte di Messina con i comuni di Graniti, Gaggi e Taormina e dalla parte di Catania con Calatabiano e Linguaglossa.
Il territorio era frequentato prima dell’arrivo degli elleni, la presenza dell’uomo è attestata già presumibilmente sin dall’età del ferro. Nel sito di Pietraperciata a Castrorao, oltre alla presenza di tombe, si notano dei fori nella roccia arenaria per una copertura lignea, non si può escludere che il luogo sia stato usato anche come tempio o luogo di culto.   
                                       Sito rupestre di Castrorao contrada Pietraperciata


Prima rampa di scale
Scale che conduce alla sommità del sito
     
È ammissibile quello che ci fa notare l’Avv. Grassi  nella sua descrizione della valle dell’Alcantara, che il nome del territorio sia dovuto alla dominazione greca dorica di Siracusa, che originalmente il nome fosse “Motacio” e che venissero chiamati “motaci” i siculi, che fatti in precedenza prigionieri, combattendo successivamente per Siracusa, si erano distinti in guerra e ai quali venivano assegnati a loro territori come premio del loro valore, per non essere nemici ai vincitori, per coltivarlo a loro vantaggio e per poter essere usati da parte dei greci come coloni fuori dalla capitale.
Nella prima epoca cristiana, Filoteo degli Omodei narra che, San Filippo prete constantinopolitano, venendo a predicare il vangelo in Sicilia, prima che arrivasse ad Agira dove morì, venne a Castiglione e scacciò molti demoni che infestavano il paese. È anche tradizione orale che il santo sostò e visse per un periodo nella contrada a lui dedicata, al confine tra Castiglione e Calatabiano in contrada San Filippo, dove sono ancora visibili i resti dell’edificio che lo ospitò. Descrivendo l'Alcantara dice che "questo fiume, calando giù essendo ne' luoghi larghi pieno e vestito di lodatissimi platani, quali li siciliani chiamano dulbi, per l'ombra sola trasportati in Sicilia, secondo Plinio riceve due ruscelli che calano da ambedue i lati da altissimi giochi e arrivano in un luogo che si dice il piano dal Mottogio, o Mitoio..."    


Resti della chiesa, dove per tradizione dimorò S.Filippo d'Agira



Nel 1610 venne costituito per opera e spesa dei cittadini il convento di S. Agostino sotto la riforma di Centorbi (Centuripe) con padre Andrea di Enna, autore della Congregazione, i frati inizialmente in S.Maria di Altomiglio o Alto Milio nel territorio di “Mitoscio” dopo 40 anni si trasferirono a Castiglione per accogliere gli infermi nell’ospedale.
Alla fine del XVI sec., per opera di Giovanni Rao barone della Sigona, sorse Castrorao. La regione fu elevata a Principato nel 1632 dal re Filippo IV, per opera di Placido di Giovanni suo nipote. Esso contava 80 abitanti, 28 case e una chiesetta dedicata a Santa Domenica Vittoria. Questo ramo della famiglia Rao non ebbe eredi,
, la tentata fondazione della nuova città non ebbe seguito, così il territorio fu venduto. Il piccolo principato fu incorporato al territorio di Castiglione nel 1818. Nella metà del secolo scorso venne costruito un edificio per adibirlo come scuola primaria. 

 Chiesetta  di Castrorao
A Mitogio nel 1901 sorse una delle prime ed importanti centrali elettriche d’Italia. La centrale elettrica fu ceduta all’Enel alla fine degli anni 70. La chiesetta dedicata a Santa Maria della Gloria sovrasta il territorio famoso in passato per la produzione di cannamele, seta, vino, e olio, adesso per gli agrumi che profumano l’aria con le zagare. Un ponte antico collega le due sponde dell’Alcantara, un ponte moderno alla centrale elettrica.  

Parocchia del Buon Pastore
Nel fiume si pescavano trote, salmoni e anguille, oggi è particolarmente adatto per praticare rafting. Mitogio ha vocazione turistica per il suo clima mite e per essere a pochi Km distante mare. Il territorio è stato penalizzato da un pessimo piano regolatore e dalla mancanza di impegno per il collegamento della sp81. 


Centrale idroelettrica dell'ENEL
Vista dall'antico ponte

Ponte che conduce alla centrale ENEL



Ricostruzione ipotetica con copertura lignea del  sito di Pietraperciata

Parete lato Nord


Fori per pali lignei


Scalinata per la parte superiore 

Ultima rampa di scala che conduce alla sommità con fori per  pali

Fori nella pietra arenaria

Sommità con i fori 

Parete in arenaria
  

Parete in arenaria

scala d'accesso alla sommità
Tomba artificiale probabile età del ferro
                                    







Panorama


Centrale ENEL

Centrale ENEL




















©Copyright Giuseppe Tizzone

Testi di riferimento:
-Vito Maria Amico, Dizionario topografico DELLA SICILIA

-Vincenzo Sardo Sardo, Castiglione città demaniale e città feudale 

-Avv. Carmelo Grasso, Notizie storiche di Motta Camastra e della valle dell'Alcantara

-Giulio Filoteo degli Omodei, Descrizione della Sicilia